SPORT SALUTE E AMBIENTE

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PER CONTRASTARE LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI

Anticipiamo tratto dell’intervento del segretario provinciale della Fap Acli di Isernia Dott. Giovanni Trosino sull’incontro a Capracotta nella  Sala Cultura del comune

Nel corso degli ultimi anni il concetto di “anziano” è decisamente cambiato come del resto anche l’aspettativa di vita. Se infatti alla fine del 1800 la vita media di un uomo era di circa 35 anni e solo un terzo raggiungeva i 60 anni, negli ultimi 20 anni del XX secolo, erano considerati anziani i soggetti con oltre 70 anni di età (71 o più anni gli uomini e 76 o più le donne). Oggi si è arrivati a circa 75 anni per gli uomini e oltre 80 anni per le donne. Secondo i dati ISTAT la popolazione totale in Italia al 2022 era di 59.030.133. Di questi 14.051.404 erano gli over 65, il 23,8%, cioè ¼, della popolazione. Nello stesso anno i ragazzi tra 0 e 14 anni erano 7.489.795 per cui avevamo un indice di vecchiaia di 187,6. In pratica per 100 ragazzi 0-14 anni vi erano 187,6 ultrasessantacinquenni. In questo scenario  una indagine GIK-EURISCO rileva che oltre il 70% degli ultrasessantacinquenni è malato di sedentarietà , non svolge nessuna attività fisica; appena il 13% degli over 65 si dedica a un po’ di movimento, di questi che si mantengono attivi le attività preferite risultano essere: la ginnastica, la palestra, il footing. Tutto ciò in uno scenario che prevede una Italia che invecchia a grande velocità, confermandosi un Paese di terza età. L’Italia, per l’invecchiamento, è prima in Europa e seconda nel Mondo dopo il Giappone. Le domande più frequenti sugli anziani possono essere quattro: Quali sono i fondamenti della salute e del benessere per gli anziani? Quali sono gli effetti benefici dell’attività fisica negli anziani? Come scegliere la migliore attività fisica per anziani? Quando è necessario sospendere l’attività fisica in un anziano? Se fino a poco tempo fa una persona di 60-65 anni si avviava verso una progressiva decadenza, oggi si tendono a valorizzare le “potenzialità attive” e la possibilità di condurre uno stile di vita attivo sia sul piano fisico che sociale. Se è vero, infatti, che il passare degli anni porta con se dei cambiamenti fisici, psichici e caratteriali percepibili da ciascuno di noi, l’invecchiamento non è una malattia. Bisogna, perciò, evitare che alcuni limiti fisiologici siano trasformati in malattie per colpa di comportamenti o stili di vita non salutari. I fattori importanti per la salute e il benessere di una persona anziana sono sicuramente “essere autosufficienti” “mantenere una buona autostima” “seguire una dieta adeguata” fare prevenzione stando attenti ai fattori di rischio come: fumo, colesterolo, sovrappeso, ipertensione “mantenersi attivi seguendo una buona attività fisica”. Su quest’ultimo punto voglio soffermarmi, perché il principale stile di vita da evitare con la più assoluta certezza è la sedentarietà, uno dei mali più diffusi nei paesi sviluppati e moderni. Infatti, più si riduce l’attività fisica, più diminuiscono le capacità motorie che portano, poi, a un deterioramento fisico e ad una drastica diminuzione della motivazione. Tutto questo contribuisce a una rapida escalation verso l’invecchiamento e all’aumento del rischio che compaiano malattie cardiovascolari, respiratorie e muscolo-scheletriche, solo per citarne alcune. La sedentarietà va, quindi, evitata soprattutto nelle persone anziane per salvaguardare la salute ma, soprattutto per preservare e migliorare la qualità di vita. Per concludere continua Giovanni Trosino l’attività fisica è un ottimo mezzo per rallentare e rendere meno problematico il processo di invecchiamento e dentro questo scenario, deve rappresentare per la vita dell’anziano una componente fondamentale al pari di attività come quelle alimentari, igieniche e sanitarie. Una attività ludico motoria a basso dispendio energetico, magari da svolgersi in gruppo, contribuisce nell’anziano a consolidare e/o riacquistare alcune fondamentali condizioni anatomo-funzionali indispensabili a mantenere l’autostima, l’autosufficienza e quindi una efficace capacità di relazioni interpersonali e con l’ambiente circostante

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